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Racconto di una mamma sulla cerimonia di benedizione

Con la gravidanza di Yuki ho sentito nascere e crescere in me la necessità di unione e comunione con altre donne. Una cosa del tutto nuova per me. Ho scelto così di poter beneficiare di una cerimonia molto potente: il Blessingway. Un cerchio di donne scelto da me, composto da un gruppo variegato di personalità alle quali mi sentivo legata in modo differente.

C’era chi considero “famiglia”, una sorella, come un pezzettino di me che avevo smarrito tanto tempo fa e che la vita mi ha fatto il dono di poter rincontrare per farmi capire che nulla si perde mai veramente. Ma c’era anche chi, con la sua presenza, era stata importante per me in alcuni momenti di passaggio della mia vita e chi con la sua  diversità, rispetto al mio modo di guardare al mondo, rappresentava comunque una presenza importante perché mi ricordava quanto l’universo femminile sia traboccante di diversità e quanto, per sentirsi davvero in armonia, sia fondamentale riconoscere, accogliere e integrare ogni sfumatura, comprendendo come ognuna di esse ci appartenga da sempre.

Durante quella cerimonia, e nello specifico durante una meditazione guidata, ho sentito forte la sensazione di possedere un filo che mi collegava all’universo femminile e dal quale potevo attingere forza, coraggio, nutrimento, amore. Un filo che mi collegava a tutte le donne della mia famiglia e non solo.

Anche se mia mamma aveva abbandonato questa dimensione da pochissimi mesi, io potevo sentirla legata a me da questo filo invisibile e la percepivo alle mie spalle, dietro di lei potevo sentire mia nonna e dietro mia nonna la mia bisnonna e via così, fino a sentire distintamente tutta la potenza, la forza, la saggezza, il sapere del femminile che mi sostenevano e sospingevano verso il mio cammino.

Un bagaglio fondamentale da tenere aperto al mio fianco e dal quale attingere nei momenti che avrebbero preceduto la nascita di Yuki. Ma non solo, in realtà è un bagaglio dal quale continuo ad attingere tuttora. Non avrei potuto scegliere nessun altro per l’organizzazione e lo svolgimento di questa cerimonia così potente se non Mamastè. Elena e Giulia, due anime antiche, che sanno dar vita a cerchi di donne dove si respirano e assaporano sacralità, rituali potenti, connessione, spiritualità. Compagne di viaggio impareggiabili. A voi dono profonda gratitudine e benedizioni!

Sara Danieli

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